I rifiuti da demolizione e costruzione rappresentano oltre un terzo di tutti i rifiuti prodotti in Europa. Migliorarne la gestione ed il recupero è la chiave sostenibile per un’edilizia circolare.
Ogni anno se ne produce una tonnellata pro capite, oltre un terzo di tutti i rifiuti prodotti in Europa, pari a circa 500 milioni di tonnellate. Un problema di dimensioni ciclopiche che ha un impatto significativo dal punto di vista ambientale e di costi per la collettività in termini di salute e spese per smaltimenti e bonifiche.
Si stima che, ai ritmi attuali, la produzione annuale di rifiuti anche da demolizione e costruzione crescerà del 70% entro il 2050. Un futuro sostenibile deve essere basato su un nuovo modello di consumo, libero da rifiuti e inquinamento, privo di costi ambientali e sociali: l’edilizia circolare.
I rifiuti da costruzione e demolizione sono i materiali di scarto provenienti da attività di costruzione o demolizione, prevalentemente costituiti da laterizi, murature, frammenti di conglomerati cementizi anche armati, rivestimenti e prodotti ceramici, scarti dell’industria di prefabbricazione di manufatti in calcestruzzo anche armato, frammenti di sovrastrutture stradali o ferroviarie, conglomerati bituminosi fresati a freddo, intonaci, allettamenti.
Sebbene la definizione di «rifiuti da costruzione e demolizione» si riferisca ai rifiuti risultanti da attività di costruzione e demolizione in senso generale, essa comprende anche i rifiuti derivanti da attività secondarie di costruzione e demolizione fai da te effettuate nell’ambito del nucleo familiare.
Cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste)
Il concetto di end of waste (EoW) nasce in ambito comunitario con la direttiva 2008/98/CE del 19 novembre 2008, direttiva quadro in materia di rifiuti, modificata successivamente dalla nuova Direttiva (UE) 2018/851.
Un rifiuto cessa di essere tale (End of Waste), quando è stato sottoposto a un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni (art. 184-ter del D.Lgs152/06):
- la sostanza o l’oggetto sono destinati a essere utilizzati per scopi specifici;
- esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;
- la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
- l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana
Reimpiego dei rifiuti: gli aggregati riciclati
Per aggregati riciclati s’intende quei prodotti che usano i materiali provenienti da attività di recupero e lavorazione di rifiuti speciali non pericolosi inerti derivanti dalle operazioni di costruzione e demolizione o costituiti da materiali di scarto derivanti da processi artigianali/industriali e trasformati in materia prima secondaria mediante idonea operazione di recupero eseguita presso appositi impianti (autorizzati ai sensi del Capo IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).
Qualunque rifiuto inerte, indipendentemente dalla sua origine (quindi dal suo codice CER), può costituire un aggregato riciclato o artificiale, se correttamente sottoposto ad un processo di recupero.
IRMEL Servizi Ambientali
Da oltre 15 anni è al servizio di aziende edili, industrie e privati cittadini per consentire loro di poter operare nel campo delle demolizioni e costruzioni, e dei rifiuti da demolizione e costruzione, rispettando l’ambiente.
Aiutiamo i nostri clienti ad operare nel rispetto della legislazione vigente per far sì che tutta la filiera, demolitori, intermediari, trasportatori e smaltitori, possano operare nella massima tranquillità.